«So in this great disaster of our birth
We can be happy, and forget our doom.»
(George Santayana)
Rafael e sua sorella aspettano a casa una madre che probabilmente non tornerà più. È un mondo orfano quello narrato dal portoghese João Salaviza, saturo di chiaroscuri (come la fotografia, in questo caso di Tjasa Kalkan) e di zone franche da battere. Figure familiari del tutto assenti o separate dai figli dalle sbarre di un carcere (vedi il padre immigrato di Cerro negro), bambini e adolescenti in balìa di se stessi e di un destino più grande di loro, perché i genitori - purtroppo - non si scelgono.
Nell'eterna ricerca della bellezza, risuonano le parole pronunciate da Renoir, nel film, immerso nella luce, di Gilles Bourdos: «Il dolore passa, la bellezza resta». La vita di Pierre-Auguste Renoir (Michel Bouquet) non è narrata, non c'è nemmeno la vita di Jean Renoir (Vincent Rottiers), il regista secondo figlio del pittore francese, non è narrata la vita della modella Andrée (Christa Théret), ma c'è un passaggio, la consegna di un testimone dalla pittura al cinema, un testimone fatto della stessa sostanza: la luce.
La spedizione di un gruppo di scienziati sul pianeta Arkanar, praticamente una copia della Terra, ferma al medioevo. Devono agire in incognito per cercare di favorire il progresso della popolazione locale e salvare gli intellettuali dalle persecuzioni, senza però commettere violenze o uccidere. Ma uno degli osservatori, Don Rumata, si spinge oltre…
Tre ragazzi si inseguono, si cercano fra loro, invertendosi spesso i ruoli, in uno spazio senza coordinate reali, fino a incrociarsi, forse, nel sogno. Un incubo ossessiona uno di loro: l'arrivo del penultimo sogno, quello che precede la morte...
L’avvocato Linda Kenney Baden rappresenta la difesa nel processo di condanna per la morte Lana Clarkson. Il suo cliente, incriminato in seguito alla telefonata del proprio autista che lo ritiene responsabile dell’uccisione della ragazza, è Phil Spector, tra i più importanti produttori discografici statunitensi.
Un vecchio e una ragazza (una ritardata, una santa, una puttana?); Caulonia e il tempo che pare essersi arenato come una nave lungo una spiaggia; poi un dono, inatteso come un miracolo, e dalla cromatura come quella del cielo.
«O somma luce che tanto ti levi / da' concetti mortali, a la mia mente / ripresta un poco di quel che parevi, / e fa la lingua mia tanto possente, / ch'una favilla sol de la tua gloria / possa lasciare a la futura gente; / ché, per tornare alquanto a mia memoria / e per sonare un poco in questi versi, / più si conceperà di tua vittoria».
(Dante, Paradiso, Canto XXXIII)
Un cantante di pansori adotta due giovani per farne una coppia artistica di successo. Dong-ho si innamora della sorellastra, Song-hwa.