Die Stille vor Bach è un invito a riconsiderare cosa possa oggi significare essere e sentirsi europei al di là delle contingenze economico-finanziare. Uno sguardo sulle profonde relazioni tra immagine e musica, e su come quest’ultima possa diventare patrimonio condiviso attorno al quale tornare a riflettere sul senso di "sentire comune".
«La smorfia imbronciata della ragazza è portatrice di questa usura e, al tempo stesso, partecipe del fantasma […]. Usata, affaticata, disincantata dopo che si è, probabilmente, abusato di lei per metterla in vendita, attende l’usura del cliente […]. L’abuso e l’usurpazione possono ricominciare a scuotere un altro occhio. È inutilizzabile – e, al contempo, è come se l’inutilizzabile di questo uso infinitamente ripreso continuasse a fremere non lontano dall’inutilizzabile, non sfruttabile, non esponibile nudità. Qui, nell’immagine, è infatti ancora presente una nudità che, nonostante tutto, ci emoziona, mentre siamo colti dalla tristezza che la foto ha colto».
Maggio 2001. Al Dos Palmas Resort sull'isola Palawan nelle Filippine, sbarca nella notte un gruppo di uomini armati che rapisce tutti i presenti, locali e stranieri, a nome di Osama Bin Laden. Inizia così una lunga "cattività", per ostaggi e rapitori, in continuo movimento nella giungla, che durerà circa 16 mesi.
Nel realizzare nel 1994 Lothringen!, il regista Jean-Marie Straub aveva tratto ispirazione dal romanzo Colette Bodauche dello scrittore e politico francese Maurice Barrès, facente parte della trilogia Les Bastions de l'Est. Sedici anni dopo, riprende in mano il progetto e si dedica a un secondo libro, Au service de l'Allemagne, e si reca in Alsazia per percorrere i sentieri attraversati da Joseph, il medico di campagna, protagonista dello scritto.
Il fotografo ebreo Isaac viene chiamato da una ricca famiglia per scattare alcune foto alla loro giovane figlia Angelica, morta per una fatalità subito dopo le nozze. Davanti all’obiettivo, il volto della ragazza riprende incredibilmente vita. Per l’uomo, l’immagine di Angelica diventa un’ossessione che conduce a un tragico e ineluttabile destino.
La gente va nei love hotel per fare sesso. Ci sono persino dei distretti riservati ai love hotel. Negli Anni ’90 molte prostitute lavoravano nelle strade di Maruyama-cho, un distretto ricco di questi alberghi. E qui, avvenne un mistero, alla vigilia del ventunesimo secolo.
[Dalla didascalia posta in apertura al film]
Oregon, 1845. Una carovana di tre famiglie diretta verso le montagne di Cascade ha smarrito la strada maestra seguendo una scorciatoia, non tracciata, indicata loro dalla guida Stephen Meek. Con l’esaurirsi delle scorte di sopravvivenza, la tensione nel gruppo crescerà fino ad esplodere all’apparizione di un indiano.
Smith vive nel campus universitario. Passa le giornate con Stella, la sua migliore amica, intrattiene una relazione sessuale con London e sogna di andare a letto con Thor, il biondo surfista con cui condivide la stanza. Una notte, sotto l'effetto di biscotti allucinogeni, Smith si convince di aver assistito all'assassinio della splendida ragazza con i capelli rossi che popola i suoi sogni. Cercando di ricostruire la realtà dei fatti, il ragazzo e i suoi amici finiscono per trovarsi coinvolti in un mistero che sta per cambiare per sempre non solo le loro vite ma le sorti di tutta l'umanità.
Dentro i bordi di una piscina, l’adolescenza si racconta attraverso tre ragazzine quindicenni e il loro movimento a-sincrono di fronte al sesso, all’amicizia, al mondo che si apre davanti a loro solo per essere appreso.
Dalle finestre della grande casa costruita sul palco l’attore vede una ragazza che forse aspetta qualcuno e in quel momento fiocca la neve e i fiocchi si confondono con gli spettatori mentre una porta si apre su un immenso parco di alberi spogli e di figure veloci in lontananza. Sopra e sotto le assi di legno (del teatro?) si susseguono serpentini i pedinamenti, un fuoco di fila irrappresentabile di suicidi, incesti, omicidi.